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Ciao Alessandro. Chi fa doppiaggio è in primis un attore. Ciò implica varie esperienze, un percorso di studi e un duro lavoro. Diversamente non sarebbe possibile fare il tuo mestiere. Questo evidentemente cozza con le molte scuole di doppiaggio sorte negli ultimi anni in varie città italiane. Non sarebbe il caso di parlare prima di "scuola di recitazione" prima ancora di "scuola di doppiaggio"? Credo che vi sia molta speculazione attorno a questo meraviglioso e affascinante mondo del doppiaggio. Tu sei tra quegli attori che non ha ceduto alla tentazione di aprire una scuola di doppiaggio ma, ecco la domanda, hai mai pensato di aprirne una di recitazione?

Ciao Stefano, sono assolutamente d'accordo con te. Parlare di scuole di doppiaggio secondo me ha pochissimo senso. Tutt'altro discorso riguarda quelle che più che scuole di recitazione chiamerei scuole per attori.

Il mestiere dell'attore (come tutti i mestieri) s'impara lavorando e partendo innanzi tutto dal Teatro. E le scuole per attori sono sostanzialmente delle botteghe dove allievi entusiasti imparano ascoltando, imitando, provando, rubando l'arte a maestri pazienti e di grande esperienza. E diventano attori, grazie all'impegno, all'umiltà e al talento (se ne hanno).

Io penso di essere un "buon" professionista che si è realizzato soprattutto nel doppiaggio.

Troppo per iscrivermi alla categoria degli allievi entusiasti, troppo poco per essere un maestro. Non tocca a me aprire scuole di recitazione. Grazie per aver affrontato l'argomento, spero che se ne possa continuare a parlare. Alessandro Rossi

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Ciao mitico Alessandro è davvero un grande piacere e un onore conoscerti! Io sono Lorenzo, da Pisa, e sono un appassionato di disegno, cinema e anche di doppiaggio! A dire il vero del doppiaggio sono solo un grande fan, uno "spettatore"...ma vi ammiro davvero molto! Tu e i tuoi colleghi avete tutti un grande talento e mi piace davvero molto come interpretate attori e personaggi animati!
Dato che ho la possibilità e l'onore di scrivere a un grande come te, avrei qualche domanda da porre, permetti?
1) Di solito quanto tempo prima che esca a cinema un film dall'estero da doppiare arriva a voi?
2) Esattamente, quanti e quali sono le fasi di traduzione e di doppiaggio (di un film per esempio)?
3) Ultimamente di quali doppiaggi ti stai occupando?
4) Scusa se la domanda ti suonerà strana, forse ma ..il vostro è un lavoro basato anche sul fatto di mantenere in salute la voce e le corde vocali...ci riuscite sempre? Cioè, se sei un doppiatore e ti ammali é un grosso guaio, se ti va via la voce poi é un disastro...
5) Hai doppiato molti attori noti...qual'è il tuo preferito, o almeno quello che ti è piaciuto interpretare un pò di più di altri?
6) Hai interpretato anche alcuni personaggi del mondo dell'animazione (che io adoro) come lo squalo Bruto (Alla Ricerca di Nemo), l'orso Tug (Koda, Fratello Orso), Scwharzenegger (I Simpson) e ultimamente Auguste Gusteau, il famoso chef di Ratatouille...devo dirti che sei stato strabravissimo a interpretarli!! Ma a te sinceramente piacciono i cartoni animati? Preferisci interpretare questi oppure gli attori in carne e ossa?
A proposito, oltre che per questi personaggi, sento davvero il bisogno di farti grandi complimenti per tante tue interpretazioni davvero fantastiche (Liam Neeson in Batman Begins, Terminator ecc.)...anche Serse di 300! Ho notato che è stato parecchio discusso, e in effetti anche io quando ho sentito la tua voce a lui la prima volta che ho visto il film ci sono rimasto un pò stranito, ma da quel che ho potuto leggere sul tuo sito posso capire le motivazioni... e comunque sei stato grande come sempre! ;)
Colgo l'occasione per dirti che io sto disegnando un lungo fumetto con molta azione, filosofia, humor, avventura...un pò di tutto insomma! Il bello è che i miei personaggi, i personaggi del mio fumetto, li immagino con le voci dei doppiatori italiani veri!! Magari spero proprio di riuscire a fare un personaggio anche per la tua voce!
Ok, direi che è tutto, spero di non averti annoiato o averti preso troppo tempo, per me è stato davvero un piacere scriverti questa mail! Un grandissimo salutone e un gigantesco "Buona fortuna" per il lavoro a te e a tutti i tuoi colleghi (Riccardo Rossi, Stefano Crescentini, Max Alto, Domitilla D'Amico, Pedicini e tutti gli altri grandissimi!!). Un saluto anche a Gabriele Patriarca (sono fan anche di lui, te l'ho detto ne stimo molti di doppiatori) e suo fratello Alex, che se non sbaglio dovrebbe compiere 11 anni fra poco....CIAO CIAO DA LORENZO!! Ps: Anche se non lo pubblicherai, giusto per fartelo vedere... un disegno tratto dal mio fumetto! Spero ti piaccia!

Ciao Lorenzo,
a occhio devi essere una specie di ciclone, almeno a giudicare dal modo e dal ritmo della tua scrittura. Mi piace molto. C'è un gran bisogno di passione. Tutti abbiamo bisogno di passione. Quella vera, fatta di entusiasmo e non di aggressività, di gioia e non di sofferenza, di voglia di vivere e ridere e sognare...
Detto questo:
1) Un film può arrivare essere doppiato e uscire dopo tre-quattro settimane, così come arrivare, essere doppiato e uscire l'anno dopo: non c'è una regola, dipende dalle esigenze della distribuzione;
2) Fase 1: scrittura del dialogo italiano da parte del dialoghista (vale a dire traduzione e adattamento); fase 2 Il direttore del doppiaggio vede il film e sceglie il cast per il doppiaggio; fase 3: l'assistente al doppiaggio organizza un piano di lavorazione; fase 4: tutti in sala per il doppiaggio; fase 5: i sincronizzatori perfezionano il sinc del film; fase 6: si passa in sala mix per il mixage del film. Facile, no? 3)Tanti, tanti. L'elenco lo trovi sul sito.
4) Verissimo: se ti ammali è un guaio, se va via la voce un disastro. Macché: una tragedia!
5) Liam Neeson.
6) I cartoni? Mi fanno impazzire! Mi piacciono tantissimo. Però non c'è preferenza. È bello doppiare i cartoni e è bello doppiare gli attori (bravi) in carne e ossa: sono due cose diverse.
Conclusione: fai un personaggio per la mia voce. Mi divertirebbe tantissimo doppiarlo.
Grazie per la lettera bellissima. Continua a frequentare il sito!
Un abbraccio, Alessandro Rossi


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Ciao Alessandro, è un onore e un piacere scriverti, al giorno d'oggi con lo strumento internet, è giusto che un fan possa riuscire a contattare il proprio idolo. Mi sto appassionando al mondo del doppiaggio italiano, come spettatore, diciamo come buon fan, anche perché la mia voce non è delle migliori, e sto scoprendo un vero e proprio mondo a parte, in cui ci sono attori che recitano, e che cercano di interpretare al meglio le opere che ci giungono da altri paesi. Tuttavia, da novizio, qualche perplessità ce l'ho; per esempio, quanto tempo impiegate per doppiare un film? Cioè a voi arriva prima il film, che nelle sale ovviamente, ma in media quanto tempo occorre? E poi, se in un film ci sono anche effetti sonori e musiche, durante il dialogo, come fate a non intaccare l'opera originale? Magari vi arriva il film con la traccia sonora già pulita? Devo ammettere che ascoltando bene dei dvd, con doppia traccia inglese/italiano, in alcuni punti il suono era migliore in inglese. Scusami se ti faccio queste domande tecniche, ma mi incuriosisce molto il lavoro che svolgete, e lo apprezzo veramente tanto; forse andando avanti con gli anni, i miei gusti si faranno più mirati, ma per ora non ho mai sentito un doppiaggio che non mi soddisfi, o comunque pochissimi quelli non belli. Adesso faccio attenzione quando guardo un film, alle voci che sento, e alla loro interpretazione, e questo non fa che accrescere l'esperienza audiovisiva. Complimenti davvero, per il ruolo che hai interpretato in Serse e Optimus Prime !! Sei stato fantastico !! Distinti saluti e buon lavoro.
Marco da Roma.

Caro Marco,
non esiste un tempo standard per il doppiaggio di un film, ci sono moltissime variabili.
In linea di massima diciamo che:
1) Tra i dieci e i venti giorni servono al dialoghista per scrivere il copione italiano;
2) Tre giorni circa servono all'assistente per stendere il piano di lavorazione;
3) Da un minimo di due fino a un massimo di quattro/cinque settimane (ma ci sono eccezioni) è il tempo che si impiega per il doppiaggio e il mix del film.
In sintesi direi che un mese è il tempo minimo ma si può tranquillamente arrivare a due o anche tre mesi. Sono tempi di massima, naturalmente. Le eccezioni sono tantissime. Per quanto riguarda la seconda domanda la cosa funziona più o meno nel modo in cui l'hai descritta tu. A noi arriva (oltre alla versione originale completa del film) anche una colonna cosiddetta "internazionale" che comprende tutti i rumori, gli effetti speciali e le musiche del film. Il nostro doppiaggio viene "mixato" con quella colonna e il risultato è un film identico a quello originale per quanto riguarda musiche, rumori ed effetti sonori ma parlato (nel nostro caso) in italiano. A volte ti è sembrato migliore il suono originale? Può darsi ma, credimi, è abbastanza strano. La qualità dei nostri fonici di sala e fonici di mixage è altissima e in linea di massima il livello tecnico del prodotto cinematografico doppiato in Italia non ha niente da invidiare al prodotto originale. Questo non toglie che esistono doppiaggi molto belli e doppiaggi meno riusciti...
Un abbraccio, Alessandro Rossi


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Caro Alessandro! Un piacere conoscerti.
Vorrei rispondere a tal Kristian attraverso il tuo spazio web. Vorrei dirgli innanzi tutto che è molto facile e comodo inveire contro non ben identificate persone senza che le stesse abbiano la possibilità di replicare. Queste persone comunque esprimono una loro opinione all'interno di un Forum e - fino a prova contraria - in Italia esiste libertà di espressione e di parola. Inoltre gradirei conoscere i requisiti secondo cui Kristian riterrebbe qualcuno "esperto" di cinema o di doppiaggio. Anche in questo caso è molto facile dare dell'ignorante a chicchessia senza confrontarsi direttamente e apertamente con chi si prende di mira. E' innegabile l'effetto involontariamente comico generato nel film "300" dall'accostamento di una voce profonda come la tua, Alessandro, ad un personaggio come quello di Serse disegnato con sfumature decisamente ambigue, sebbene la voce originale dell'attore abbia tonalità basse come le voci prestate in ogni lingua dai vari doppiatori rispecchiando la struttura originale del film. Non è mia intenzione sminuire con quanto appena affermato la prestigiosa e importante tradizione di doppiaggio del nostro Paese, che io stessa seguo con grande rispetto e ammirazione, essendo costellata di grandi voci che in molti casi hanno conferito spessore e dignità ad attori anche mediocri, ammantando di prestigio film non eccezionali e decretandone il successo, voci dietro cui si celano grandi attori/attrici di cinema e teatro. Tuttavia ognuno è libero di esprimere il proprio punto di vista, purché lo faccia con rispetto e senza scadere nella facile volgarità. Se poi qualcuno se ne risente, liberissimo a sua volta, purché esprima le sue perplessità alla luce del sole e confrontandosi apertamente e civilmente con gli altri. Un caro saluto ad Alessandro e grazie per aver aperto questo spazio ai lettori.
Annalisa da Genova

Cara Annalisa
è vero , in Italia c'è libertà di pensiero e di espressione e,aggiungo io, vivaddio! Fai benissimo a criticare un doppiaggio che non ti ha soddisfatta. Io non mi sento né oltraggiato né sminuito dalla tua opinione. Anzi, sono piacevolmente colpito dal fatto che ci sia chi trova opportuno esprimere la propria opinione su un doppiaggio. Vorrei che accadesse più spesso. Nel merito non posso che ribadire quello che ho già detto in altra occasione: il doppiaggio è una operazione di TRADUZIONE nel senso più ampio e più completo del termine. Giudicare un doppiaggio significa valutarne la capacità di rendere fedelmente il senso generale dell'opera tradotta. A me sembra che, al di là della mia interpretazione, quello che ha infastidito una parte del pubblico sia stata la scelta di dare a Serse una voce completamente artefatta e scollata dall'immagine visiva del personaggio. Ma questo lo ha deciso il regista americano, non il doppiatore! Mettiamola così: stai leggendo il Vecchio e il mare di Hemingway. Trovi non adeguata la descrizione fisica del vecchio. A chi dai la colpa? A Hemingway che ha scritto il racconto o a Fernanda Pivano che l'ha tradotto?
Con simpatia, Alessandro Rossi


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Ciao Alessandro! Un piacere conoscerti.
Mi chiamo Alfonso sono argentino, figlio di italiani e sono in Italia dal 1997. Sono speaker (in Argentina mi sono laureato come tale) e ho frequentato un piccolo corso di dizione. Ho fatto migliaia di domande (ho tesserino come giornalista italiano) ma non ho mai avuto risposta. Dato che amo questa professione vorrei un consiglio da un grande come te. Adesso ho un po di problemi nella respirazione e nell'articolazione e vorrei frequentare un corso. Abito in prov di Salerno. So che in queste parti i corsi del genere latitano o costano tantissimo. Purtroppo guadagno molto poco e quindi non me li posso permettere. Comunque se sai qualcosa mi fai sapere? Grazie mille e scusami il disturbo.
Sei grande!!! Un abbraccio.
Alfonso

Ciao, Alfonso!
Mi dispiace di non poterti dare indicazioni che ti aiutino a risolvere il problema. Purtroppo non è solo dalle tue parti che i corsi di cui parli non ci sono, è un po' dappertutto così. Come dici tu o non ci sono o costano cifre esorbitanti e (aggiungo io) i risultati non sono mai eccellenti. Ma davvero in Argentina ci si può laureare speaker? E che percorso di studi si segue? Fammi sapere come funziona, la cosa mi incuriosisce molto.
Alessandro.


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Grande Ale Rossi, mi potresti spiegare perché la tua interpretazione di Serse è così discussa nei forum per gli "ignoranti" del doppiaggio e presunti esperti di cinema? Probabilmente la mia è solo una domanda retorica ma mi altero quando mi capita di leggere commenti sciocchi. Non capisco come si possa parlar male di attori come te oppure Roberto Pedicini, o tanti altri doppiatori che, come voi, contribuiscono ogni giorno a dare di più al mondo del doppiaggio e non solo a livello interpretativo.
Vorrei capire perché oggi giorno i direttori di doppiaggio (o chi per loro) sono orientati a scegliere voci di persone "famose" dalle dubbie capacità di doppiaggio (vedi Anita Caprioli, Tiziano Ferro, DJ Francesco ecc ecc ecc) come attrazione per il pubblico, invece di dare la possibilità ad altri doppiatori emergenti, di cui sicuramente il vostro mondo è pieno. Come è possibile che si preferisca dare spazio a costoro e dopo comunque saturare le orecchie del pubblico con le stesse solite voci, per esempio, vedi il caso di Rossella Acerbo o Eleonora De Angelis, che sono ovviamente delle grandi doppiatrici ma la cui particolarità di voce rende impossibile immaginare un attrice famosa diversa dalle altre, nei grandi film.
Credo che se il mondo del doppiaggio si merita delle critiche, il problema più importante non risiede nel fatto che Anita Caprioli potrebbe essere più convincente quando richiama l'attenzione del proprio marito con il grido: "Spartano!?", ma piuttosto riguarda il fatto che il doppiaggio si va deteriorando (lentamente e non inesorabilmente) nella qualità della traduzione dei testi. Probabilmente ciò accade per la necessità di produrre tanto in poco tempo, però ne va della qualità del film e del lavoro di tante persone.
Grazie di cuore per aver dato grandi voci a grandi personaggi: il doppiaggio italiano è davvero qualcosa di cui possiamo vantarci nel mondo, non credo che apprezzeremmo così tanto i personaggi di Schwarznegger se tu non avessi contribuito alla sua causa. Spesso mi rendo conto che per poter apprezzare totalmente la qualità di un film dovrei vederlo in lingua originale ma non potrei mai rinunciare a Lodolo, Valli, Baldini, Prando, Mete, Esdra, Maggi, Quarta, Fiorentini, Crescentini e tanti tanti altri. Ho apprezzato molto la traduzione di "Tonight we dine in hell!" nella ben più significante "Stasera ceneremo nell'ade!", a riprova del fatto che noi italiani siamo ancora in grado di contestualizzare e abbiamo la base culturale per fare e per capire.
Kristian

Caro Kristian,
la tua lettera mi ha incuriosito, perciò sono andato a leggermi un po' dei giudizi negativi sul doppiaggio di Serse (e non solo) di cui tu parli. Devo dire che mi hanno divertito molto. Sono sintomo di una vivacità e di una attenzione al doppiaggio che francamente possono farmi soltanto piacere. Detto questo, in mia difesa e in difesa dei miei tanti bravissimi colleghi, non posso fare a meno di ricordare che noi il film lo doppiamo soltanto: non lo giriamo e non siamo i responsabili delle scelte di impostazione dei personaggi che chi ha girato il film ha compiuto. Mi spiego: in originale il personaggio di Serse ha una voce profondissima e resa ancora più inverosimile dall'intervento di un pitch che la rallenta e la fa sembrare ancora più cupa. Esattamente quello che è stato fatto nel doppiaggio italiano (e tedesco e francese e spagnolo ecc. ecc. Ci sono dei responsabili delle case di distribuzione che fanno da supervisori al doppiaggio che stanno lì apposta per controllare che quello che si fa sia il più possibile simile all'originale) Quando si giudica un doppiaggio la prima cosa da verificare è il grado di fedeltà all'originale. E più il doppiaggio ci restituisce le caratteristiche della versione originale più il doppiaggio ha centrato il suo scopo. Il doppiaggio, amici miei, è una operazione di traduzione. Altissima, nobilissima, difficilissima ma traduzione! Doppiare è fornire la versione italiana di un'opera straniera così come lo è la tradurre un romanzo straniero. In un romanzo il mezzo è il linguaggio scritto, in un film è la recitazione, il sinc, la capacità di ricreare il clima emotivo. Ma di traduzione si parla. Per doppiare bene bisogna essere dei bravi attori, così come per tradurre bene un romanzo bisogna saper scrivere. È assolutamente evidente che Hemingway tradotto da Fernanda Pivano è migliore di Hemingway tradotto da Pinco Pallino. E come c'è traduzione e traduzione così c'è doppiaggio e doppiaggio. Detto questo mi sembra chiaro che sono assolutamente d'accordo con te, Kristian, quando chiedi una migliore cura e qualità dei dialoghi italiani nel doppiaggio. Ma ne riparleremo. Grazie dei complimenti che mi fai. Sono molto graditi. Spero solo che siano anche un po' meritati. Con simpatia.

Alessandro Rossi